giovedì 26 gennaio 2012

Memo's Basic Life

Avete mai pensato a come sarebbe più libera e leggera  la nostra vita se la vivessimo senza tanti orpelli o pesi inutili? Ciò che desideriamo quasi sempre non è altro che qualcosa che ci viene spacciato per necessario e del quale, fino a quel momento avevamo benissimo fatto senza. Siamo sottoposti ad un lavaggio del cervello martellante e costante, finché anche il più restio a certe cose cede ed entra a far parte della schiera di quelli che si sono fatti irretire. Così, accessorio dopo accessorio, oggetto innovativo dopo oggetto innovativo, ci ritroviamo ad avere una vita sempre più schiava di desideri perlopiu irrealizzabili, che ci avvelenano l'esistenza in quanto perennemente insoddisfatti...
E' terribile rendersene conto.
Ieri ho dimenticato il cellulare in ufficio, me ne sono accorta quando era troppo tardi per andare a riprenderlo, sono talmente l'ultima ruota del carro che ovviamente non possiedo le chiavi per entrare senza che qualcuno già all'interno mi apra... così ho passato l'intera serata in preda al panico e all'ansia di averne bisogno o di perdere chissà quale fantomatica telefonata importante!
Ma chi vuoi che mi telefoni se non mia madre, con mio padre che le suggerisce alle spalle? Eppure son stata nel panico per buona parte della notte, tanto da non riuscire ad addormentarmi fino alle 5.00 del mattino, nonostante avessi la sveglia alle 7.00. Ecco un altro motivo d'ansia: la sveglia!
Chi la possiede ancora una sveglia? Come del resto anche l'orologio...basta il cellulare, no?
E se lo si lascia in ufficio?
Bella domanda... mi son dovuta arrangiare chiedendo a mamma (e non potete immaginare quanto mi sia costato farlo, per tante di quelle ragioni che è meglio che non ve le dica nemmeno!) che si sveglia sempre all'alba fresca come una rosa e senza dover puntare nessun orologio di sorta, che mi chiamasse al fisso per svegliarmi lei. Come un gallo, ma in forma umana... Così stamattina per la prima volta dopo un po' anni, cioè da quando me ne sono andata di casa per vivere per conto mio, ho risperimentato il risveglio traumatico di sentire la voce di mamma appena sveglia che mi ha dato anche tutta la consueta serie di consigli, mentre ciabattavo per casa e cercavo di caricare la moca tenendo in bilico il cordless tra l'orecchio e la spalla. 
In altre circostanze l'avrei stroncata con un secco: - Ci sentiamo più tardi, ti chiamo io! - cosa che di solito non avviene mai, ma in questo caso avendomi fatto una cortesia, non potevo nemmeno permettermi di tagliarla troppo corta. Per fortuna ad un certo punto mi sono dovuta fare la doccia...
Sin questo momento sono in uno stato pietoso, mezza rimbambita per le due sole ore di sonno e per la sensazione che dovrei fare qualcosa per essere meno schiava degli oggetti che possiedo. Lapo mi guarda dall'altra parte dell'ufficio e ogni tanto fa le facce buffe di chi si crede simpatico, ma intanto mi ha sbolognato quasi tutto quello che doveva fare lui. Lapo è un collega che chiamo così perché è meglio non fare nomi veri, ma anche perché... bè potete anche immaginatevelo da soli... Comunque ecco una sua descrizione abbastanza precisa, che copio e incollo dal mio blog in sfacelo.
E' un tipo strano e detto da me potete crederci. E' sui 30, tutto tirato nel suo completo grigio fumo e la camicia col colletto bicolore e ha l'enorme difetto di parlare troppo o non parlare affatto. Ovviamente sceglie sempre l'opzione sbagliata al momento sbagliato. E' uno che in vacanza va a Ibiza e si vanta di aver praticato il balconing ritornando tutto intero. Avete inquadrato il personaggio? Volete ancora qualche aiutino? 
Ci prova platealmente con qualunque essere di sesso femminile, senza badare troppo per il sottile. Si veste in maniera talmente improbabile, che lascia di stucco. Indossa spesso uno sgargianti completi giacca e pantalone a righe e per questo è stato soprannominato Lapo...
Sta sulle palle a tutti, ma a lui sembra non importare affatto. Di due una: o se ne frega davvero, oppure non ci arriva.
Ovviamente propendo per la seconda.
Dato che non lo sopporta nessuno, è stato affibbiato a me per ambientarsi sta qui da quasi un anno, vorrei sapere quanto gli ci vorrà ancora... e imparare a la gestione dei compiti che gli verranno affidati. Non fa altro che dichiarare candidamente che non vede l'ora di far carriera per avere un ufficio tutto suo, disporre di una segretaria da palpeggiare e con la quale fare sesso sulla scrivania, mentre gli altri lavorano. All'inizio credevo scherzasse e ho riso per farlo contento, ma ho scoperto che è sincero...
A volte mi guarda serio e mi dice: - Ti va di diventare la mia segretaria? - Gli ho spiegato pazientemente che non può fare così, perché potrebbe finire nei guai e venire accusato di molestie e 'sto scemo senza fare una piega mi ha detto: - E perché? Io prima lo chiedo... -
Il concetto di molestia e di attenzioni sgradite non lo sfiora nemmeno. Mi sa che per rintuzzarlo dovrò essere grossolana quanto lui...
Questo lavoro mi faceva già schifo prima, ora è proprio un incubo! Pensare di lavorare spalla a spalla con quell'idiota nei prossimi mesi, mi ha immediatamente tolto di dosso l'innaturale pigrizia che mi ha presa ultimamente. A quanto pare, basta poco.
Forse è il mio Deux ex Machina che ha un senso dell'umorismo tutto suo e si diverte a vedere come me la cavo in situazioni difficili, prima di darmi una mano. Per lui sarà come stare davanti alla tv guardando una sit-com. Buon divertimento caro, quando hai finito di fare zapping, ricordati che sto aspettando un aiuto più concreto! Stasera, all'insegna del «Aiutati che Dio ti aiuta», rispolvero il mio curriculum e lo spedisco in giro, magari trovo un meraviglioso
Una collega guarda incantata il tramonto attraverso la vetrata sparando minchiate sul romanticismo.
E' ufficiale, sono una stronza senza cuore.
Sì sì, lo sono. Perché avrei tanta voglia di tirarla giù dalla finestra, magari insieme a Lapo...
A proposito, se mai qualcuno lo notasse o se lo chiedesse: l'orologio del mio blog è un'ora indietro, perché è tarato sull'ora di Londra!
Sono quasi le cinque se Dio vuole! Tra poco si torna a casa...

3 commenti:

  1. e perché mai è tarato sull'ora di londra :/ comunque no, non me lo chiedevo :D
    Ehm, io ho il mio monociclo e francamente non desidero altro :/

    RispondiElimina
  2. Eheheheh! L'ho detto perché nell'altro blog non avevo sistemato l'orario e un tizio mi chiese perché postavo sempre di notte... in pratica l'orologio del blog era tarato sul fuso orario americano. Così qui ho deciso di sistemarlo all'ora giusta, ma al momento di farlo ho preferito il meridiano di Greenwich che sta in UK dove c'è la città più bella del mondo. Ossia: Londra!!! ^___^

    Tu possiedi SOLO un monociclo? Ommamma... :D :D :D
    Ma ci sai anche andare? Io cascherei ancora prima di dare la prima pedalata...è rischiosissimo! E Priscilla che fine ha fatto, è ancora viva?
    Aspetto con impazienza di fare la mia entrata trionfale nel tuo nuovo appartamento virtuale. Tic tac tic tac, mancano davvero pochissimi giorni alla ingloriosa fine di Splinder, che peccato... *sob sob* :(

    RispondiElimina